Judith Estela Britez

Judith Estela Britez (Montevideo, Uruguay, 1975)

COSA FA: opere dal forte carattere geometrico, prende ispirazione dalle correnti artistiche europee dell’astrattismo e del concretismo e dal movimento argentino Madì

MATERIALI CHE USA: per lo più ferro

PARTICOLARITÀ’: impegnata nel campo dei diritti umani e dello sviluppo economico e culturale del suo paese, utilizza l’arte e la cultura come mezzo per raggiungere obiettivi di riscatto sociale.
Nel 2011 aderisce al movimento argentino Madì (fondato da Carmelo Arden Quin a Buenos Aires nel 1946). Esplicitamente antifascista e antinazista, questo movimento indaga le potenzialità espressive delle forme geometriche, si abbandona a un assoluta libertà di rappresentazione artistica, esplora le forme spaziali della natura. Come il Concretismo, si rifà alla “concretezza” delle forme geometriche, che creano combinazioni attraverso cui gli artisti possono esprimere i loro concetti e le loro figurazioni.

FORMAZIONE:
dal 1996 prime esperienze artistiche nel laboratorio dei nonni materni
dal 1997 frequenta l’Università delle Belle Arti, in Uruguay
2000 ottiene una borsa di studi a Firenze
2002 frequenta le lezioni dello scultore Federico Arnaud
2011 partecipazione alla mostra “Madi Internacional. Argentina/Brasil/Uruguay”, a Buenos Aires, Argentina
Collaborazioni con il Ministero di Sviluppo Sociale in Urugay, aderisce al Servicio Paz y Justicia (SERPAJ), movimento latino americano che promuove la cultura della pace. Collabora con l’associazione ALAMES (Asociacion Latinoamericana de Medicina Social).
Dal 2013 lavora per il DESC (derechos económicos, sociales y culturales), con il suo progetto sperimentale “Elaborar y Pensar a traves del Arte”.

Dove vedere l’opera e quando:
Instituto Cervantes, Milano, Via Dante 12
19 gennaio-25 febbraio 2016 // Lun-ven: dalle 15:00 alle 19:00